Black Mirror 3

Black Mirror 3 conferma l’altissima qualità delle prime due stagioni e dello speciale natalizio, si tratta a ben vedere di 6 film a tutti gli effetti con grandi attori e registi di calibro e con una trama che ci spinge a guardare il mondo con occhi nuovi.
I voti dati via app a servizi e conoscenti, che diventano ossessione e discrimine sociale. L’odio che solo la Rete a volte riesce a creare, così forte da farsi furia omicida. I ricatti di un hacker che comanda a bacchetta un adolescente di cui ha rubato i segreti. Un soldato che ha contratto uno strano virus in una missione dai contorni poco chiari. E ancora le sperimentazioni nei videogame con la realtà aumentata che si trasforma in esperienza lunga un’eternità. Una detective indaga su una serie di omicidi grazie all’ausilio di un sinistro link per i social media. Incubi dai quali una volta entrati non si riesce o non si può uscire.

1. Nosedive
Una impiegata insicura (Bryce Dallas Howard) vive in un mondo dove ciascuno è ossessionato dalla valutazione delle più piccole interazioni sociali; e crede che l’amicizia con una socialite (Alice Eve) che sta per sposarsi possa aiutarla a raggiungere il ranking ideale utile, tra le altre cose, ad affittare un appartamento esclusivo. Definito“una satira sociale” dal suo creatore, l’episodio è scritto dalla brillante Rashida Jones (figlia di Quincy Jones, attrice vista in Parks & RecreationThe Office, e sceneggiatrice) con Mike Schur (Parks & Recreation) ed è difficile immaginare delle penne più adatte a lavorare sul genere. Diretto da Joe Wright (Espiazione).

2. Playtest
Grande potenziale per questo episodio che affonda le radici nell’ex impiego di Brooker stesso: giornalista videoludico. Un giramondo alla ricerca di emozioni forti (Wyatt Russell) visita la Gran Bretagna, incontra una donna (Hannah John-Kamen) e testa l’ultima “sofisticatissima e terrorizzante” tecnologia per video game. Scritto e diretto dal professionista della tensione Dan Trachtenberg (10 Cloverfield Lane).

3. Shut Up and Dance
Stando alle descrizioni, si tratta di una puntata realistica alla maniera di Messaggio al Primo Ministro (la prima della prima stagione, quella che coinvolge un maiale). Qui un introverso diciannovenne (Alex Lawther) inciampa in una trappola online. Controllato da un uomo equivoco (Jerome Flynn), finisce per trovarsi nelle mani di ignoti. Brooker ha descritto questo episodio, diretto dal regista di The Woman In Black, John Watkins come “un kitchen-sink thrillerallucinato”.

4. San Junipero
Pare che, all’indomani dell’adozione Netflix, il brillante inglese Brooker sia stato tacciato di potenziale americanizzazione della serie. La sua risposta sarebbe stata questo episodio ambientato proprio in California, negli anni Ottanta, con due attrici mediamente note: Mackenzie Davis Halt and Catch Fire) e Gugu Mbatha-Raw (Doctor Who, Touch) interpretano Yonkie e Kelly, nuovi arrivi della classica cittadina “sinonimo di sole, surf e sesso” .

5. Men Against Fire
Incursione nel genere horror/thriller con una storia militare ambientata in un futuro postbellico. Un soldato novellino (Malachi Kirby) assieme alla collega Raiman (Madeline Brewer) è spedito oltremare per proteggere gli spaventati abitanti di un villaggio dall’infestazione di terrificanti mutanti, nella speranza che una nuova tecnologia possa essergli d’aiuto. Citando gli attacchi con i droni come ispirazione, Brooker ha paragonato la puntata che ha scritto The Walking Dead.

6. Hated in the Nation
Il primo e unico episodio di Black Mirror (finora) di 90 minuti. Nella miglior tradizione dei gialli scandinavi come ForbrydelsenBorgen e inglesi, basti pensare a Broadchurch la trama è imperniata sulla vicenda di una detective (la Kelly McDonald di Boardwalk Empire e Trainspotting) che, assieme alla sua assistente, è impegnata nell’investigazione di una serie di disturbanti omicidi legati ai social media. Nelle parole di Brooker “parte come uno stiloso e normalissimo procedurale, ma prende una direzione bizzarra”. Diretto da James Hawes, già nelle fila di Penny Dreadful.