La battaglia di Hacksaw Ridge

Hacksaw Ridge è il quarto film candidato agli Oscar 2017 che riesco a vedere. Che dire, grandissimo film, ottima fotografia, musiche molto belle, grande regia di Mel Gibson (ma lui è stato sempre fantastico dai tempi dell’Uomo senza volto poi in Braveheart, nella La passione di Cristo e in Apocalypto il suo tocco si vede sempre) che ti catapulta all’interno di una delle più sanguinose battaglie combattute contro l’esercito Giapponese tra esplosioni di carne e polvere da sparo.
La vera storia di Desmond Dess cresciuto sulle montagne della Virginia, in una famiglia vessata da un padre alcolizzato, che decide di arruolarsi e di servire il suo Paese ma senza impugnare armi è il modo per rimarcare il concetto di fede che anima ogni film Gibson, che muove ogni suo eroe, guidato dalla grazia, dalla provvidenza e da Dio. Andrew Garfield è perfetto nella parte, lontano anni luce dall’idea del soldato, è l’uomo che porta in salvo 75 dei suo commilitoni, se li carica sulle spalle e bibbia alla mano chiede a Dio di poterne salvare un’altro ancora. Uno degli uomini più coraggiosi fu creduto un codardo perchè non voleva imbracciare un fucile, primo obiettore di coscienza della storia. Poi la rinascita e la fiducia dei suoi comandanti e dei suoi compagni. Anche Gibson dopo avere passato il suo inferno personale rinasce dieci anni dopo la sua ultima regia con questo film epocale che possiede una forza e un impatto fuori del comune. Anti bellico, con un protagonista contro corrente, un progetto coraggioso per un’uomo complicato come Mel Gibson. Da ricordare oltre a Garfield anche Hugo Weaving (il padre di Desmond), Vince Vaughn e Sam Worthington rispettivamente il sergente e il capitano di Desmond. 
Per adesso la mia classifica dei film visti è:

    1) Arrival (Denis Villeneuve)
    2) La La Land (Damien Chazelle)
    3) Hacksaw Ridge (Mel Gibson)
    4) Hell or High Water (David Mackenzie)

Film non ancora visti:

    Moonlight (Barry Jenkins)
    Manchester by the Sea (Kenneth Lonergan)
    Lion (Garth Davis)
    Il diritto di contare (Theodore Melfi)
    Barriere (Denzel Washington)