In ricordo di Steve Jobs

Steve Paul Jobs io me lo ricordo così come nell’immagine che vedete qui, la vidi su una rivista di informatica nei primi anni 80, giovane e con un futuro ancora da plasmare, la Apple e la Pixar, grandi successi da geniale visionario.

Siate folli, siate affamati” e “Think different” erano i suoi motti, perchè lui è stato il Leonardo da Vinci dei nostri tempi, «Viveva ogni suo giorno come se fosse l’ultimo. E c’è riuscito, trasformando le nostre vite, ridefinendo l’intera industria e raggiungendo una delle più rare imprese della storia umana: ha cambiato il modo in cui noi stessi vediamo il mondo»

Apple ha perso un genio visionario e creativo e il mondo ha perso un incredibile essere umano. Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza, e di lavorare con lui hanno perso un grande amico e un mentore d’ispirazione. Steve lascia una compagnia che solo lui avrebbe potuto creare, e il suo spirito sarà per sempre alla base di Apple.

La personalità di Jobs si intuisce già solo guardando questi spot Mac vs PC che sono entrati nella storia del web.

Per chi volesse approfondire la sua vita consiglio un film che è un piccolo grande capolavoro “I pirati di Silicon Valley” e vi consiglio uno dei seguenti libri.

Steve Jobs. Giù le mani dal guru di Napoleone Wilson, Bevivino.
Il volume: ”Siate affamati. Siate folli.” Ecco la ricetta di Steve Jobs per i giovani. Non solo la ricetta per il successo, ma la via per la felicità. La vita di Jobs è straordinaria: a vent’anni fonda Apple, nel 1976; nel 1984 esce il primo Macintosh; nel 1.995 sbanca con Toy Story, primo lungometraggio digitale di Pixar; nel 2001 inizia la rivoluzione musicale dell’iPod. Geniale, ribelle e alternativo. Ennesima incarnazione del mito americano: orfano, inizia a giocare con i computer in un garage, e finisce nel consiglio d’amministrazione di colossi come Apple e Disney, uno dei dieci uomini più ricchi del mondo. Ma Steve Jobs non è semplicemente uno scaltro imprenditore è un perfetto guru contemporaneo. Diffonde una vera e propria religione della creatività: se vuoi essere come lui, comincia a usare i computer con la mela. Chiudi gli occhi, ascolta l’iPod, e sogna un mondo nuovo.
Steve Jobs. L’uomo che ha inventato il futuro di Elliot Jay; Simon William, L. Hoepli.
Dalle riunioni con gli sviluppatori ai laboratori di design, dalle prove di forza con il consiglio di amministrazione al mondo fuori dalla Silicon Valley, la storia autentica di un “ragazzo prodigio” che ha trasformato la tecnologia e il mondo in cui viviamo, il nostro modo di lavorare, divertirci e comunicare. Scritto da persona che lo conosce da oltre trent’anni e con interviste esclusive a molti protagonisti della storia della Apple, non è solo un ritratto di Jobs ma anche un’analisi approfondita del suo approccio al business e alla conduzione aziendale. Dall’Apple II al MacIntosh, la drammatica caduta in disgrazia di Jobs e il suo ritorno al timone della Apple, fino alla Pixar, all’iPod, all’iPhone e all’iPad e molto altro: questo libro ripercorre con esempi concreti i trionfi e le battute d’arresto di Jobs, mostrando al lettore come applicare gli stessi principi alla propria vita e carriera. Una biografia che si concentra sull’analisi dello stile di management del capo della Apple, che ha generato ondate di innovazione capaci di rivoluzionare interi settori economici. È difficile immaginare di compiere azioni ormai quotidiane come ascoltare la musica mentre camminiamo per strada, telefonare, goderci un film animato che affascina gli adulti quanto i bambini, o usare un personal computer, senza il coefficiente di genialità che Steve Jobs ha introdotto in questi ambiti. Una biografia per capire il fenomeno Apple e “diventare come Steve”.
Nella testa di Steve Jobs. La gente non sa cosa vuole, lui sì di Kahney Leander, Sperling & Kupfer
Dagli anni Settanta a oggi Steve Jobs ha rivoluzionato l’informatica, il cinema d’animazione e la musica digitale con creazioni che non sono solo campioni di vendite, ma veri e propri oggetti di culto. Non c’è quindi da stupirsi se molti lo venerano come un dio. Oltre che per le geniali intuizioni, Jobs è famoso per la personalità a dir poco difficile: grandissimo egocentrico, fanatico del controllo, autentico sociopatico, di lui si è detto questo e altro. Ma chi è il vero Steve Jobs? Qual è il segreto del suo successo? Questo libro lo spiega addentrandosi nella mente del “papà” del business più clamoroso dei nostri tempi. Jobs è uno spirito elitario ma i suoi prodotti sono “a prova di stupido”. È pessimo nel gestire i rapporti umani, eppure riesce a circondarsi dei migliori collaboratori di caratura internazionale. Si professa buddista e antimaterialista ma sforna oggetti di massa dalle fabbriche asiatiche e li promuove grazie a un’impareggiabile padronanza dello strumento di comunicazione più “grossolano”, la pubblicità. Da questa lunga serie di contraddizioni Jobs ha tratto una filosofia di business che ha portato la sua azienda a conquistare impensabili traguardi in nuovi mercati, attraverso una reale pratica dell’innovazione. Dalla nascita del primo Mac a quella dell’I-Phone, l’autore ripercorre le tappe della vita professionale e privata di Steve Jobs, in una biografia che è anche fonte di spunti per creare il proprio stile di management vincente.

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I su e giù di Steve Jobs di Alan Deutschman, Editore: Arcana
“Steve Jobs come non lo avete mai visto”. Questo potrebbe essere il sottotitolo di questa biografia firmata Alan Deutschman, giornalista del mensile americano Vanity Fair, uscita in Italia nello scorso marzo. Steve Jobs, si sa, è un personaggio in merito al quale si possono avere opinioni contrastanti. In questo libro viene ritratto mostrandone tutte le sfaccettature, al punto che si parla di uno “Steve-il-buono” e di uno “Steve-il-cattivo”, due lati di una stessa persona che emergono in base alle circostanze. Per i fans di Apple questo libro è un must. Scoprirete quale serie di avvenimenti hanno fatto sì che voi ora siate seduti davanti ad un Mac piuttosto che davanti ad un PC e come Apple abbia perso un’occasione storica per diventare leader nel mondo dei personal computer. La storia di Jobs si intreccia con quella delle aziende da lui fondate nel corso degli anni: Apple, NeXT e Pixar. Il titolo scelto per la traduzione italiana è più azzeccato di quello originale inglese (The second coming of Steve Jobs, il cui equivalente italiano è più o meno “Il ritorno di Steve Jobs”), in quanto la vita di questo personaggio è stata un continuo passaggio dalle stalle alle stelle e viceversa. 

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Apple Pixar mania di Cyril Fievet, Editore: Mondadori Informatica
Il libro non segue la storia di Apple nei dettagli, ma narra cronologicamente il percorso imprenditoriale dell’enfant terrible ex hippy, facendo anche ampio ricorso a citazioni giornalistiche contemporanee agli avvenimenti. Dai tempi del garage-laboratorio, in perfetto stile comunità ribelle anni Sessanta-Settanta (in cui videro luce le prime macchine Apple), al provvidenziale avvento dei capitali di Mike Markkula. Dalla storica cacciata di Jobs all’invano tentativo di riscatto con la fondazione di NeXT, società nata con un duplice scopo: produrre i computer più avveniristici in assoluto e dimostrare al mondo che, per Steve, Apple non fu solamente un colpo di fortuna. Arrivati agli anni Ottanta, prende il via la narrazione delle vicende relative a Pixar. Jobs acquista da George Lucas (regista di Star Wars) la divisione degli studios che si occupa di effetti speciali digitalizzati. Da queste fondamenta, nell’arco di qualche anno, – e grazie ai talentuosi creativi dello staff – nascerà una società talmente innovativa da riuscire a strappare accordi favorevoli al colosso Disney, per la distribuzione dei propri film d’animazione 3D. Dal 1996, con “Toy Story”, campione di incassi, al più recente “Monster Inc.”, del 2002, fino ad arrivare alla definitiva rottura tra Apple e la società diretta da Michael Eisner, ad inizio 2004.

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Macintosh… La nuda verità di Scott Kelby,Editore: Mondadori Informatica
“Macintosh… La nuda verità” è un libro che mette duramente in mostra sin dall’inizio tutte quelle che sono le “difficoltà” quotidiane dell’utente Mac: la frustrazione di appartenere ad una minoranza e il bistrattamento da parte di produttori di hardware e di software, che considerano la nostra piattaforma come l’ultima ruota del carro. Mostrare agli amici utenti PC i vantaggi del possedere un Mac? Sforzo del tutto inutile, in quanto essi sapranno sempre come cavarsi d’impaccio e dimostrare come sia meglio appartenere al mondo Wintel, a costo di negare l’evidenza in maniera sfacciata. L’autore, Scott Kelby, è il direttore di una nota rivista americana di grafica, nonchè Mac evangelista, degno successore di Guy Kawasaki. Nel libro non manca di narrare le sue personali esperienze di evangelismo e di utente Mac: dal vicino di casa che non ne vuole sapere di conversioni alla Mela, alla soddisfazione di vedere che ai corsi di grafica la minoranza sia rappresentata da utenti PC; dalle sue vicende professionali alle sue avventure nei computer store. Si tratta di un libro non lungo, scritto con uno stile diretto e spessissimo ironico. Scott Kelby parte con l’analisi dei “problemi” tipici degli utenti Mac per poi, gradualmente, far capire che i vantaggi dell’appartenere a questa élite, ne compensano ampiamente gli svantaggi. Una delle situazioni frustranti più diffuse, e sperimentata da tutti i seguaci della Mela almeno una volta, è la seguente: entrare in un megastore PC, ammirare un sacco di periferiche, software o videogiochi ma sapere che si possono solo guardare e non toccare, perché inevitabilmente saranno solo PC compatibili… L’autore spacca il Mac utente tipo in quattro per analizzarlo a fondo e mostrare come, alla base della sua passione informatica, vi sia un rapporto di amore-odio non solo verso il proprio computer, ma anche nei confronti di Apple. Descrive gli utenti Macintosh non come clienti di Apple, ma come fanatici, quasi evangelisti religiosi, che tuttavia non perdono mai lo spirito critico. Lo stesso utente che, trovandosi ad un party circondato da persone del mondo Wintel, difenderebbe a spada tratta il Mac ed Apple, non mancherebbe di criticare aspramente eventuali scelte di marketing errate di Cupertino.

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