47 Ronin

‘700. L’emarginato Kai decide di unirsi ad un gruppo di rōnin comandato da Kuranosuke Oishi, che cercano vendetta su Lord Kira dopo che questi ha ucciso il loro signore e bandito il gruppo. Per restituire l’onore al loro feudo e al loro signore, i guerrieri si troveranno ad affrontare delle dure prove, che porteranno alla sconfitta di numerosi guerrieri.
Il film si basa sulla vera storia dei quarantasette Rōnin, un gruppo di samurai che nel diciottesimo secolo si opposero allo shōgun per vendicare l’uccisione del loro daimyō, simbolo di fedelatà e onore sono l’orgoglio del sol levante.
E qui appunto è il vero problema di questo film, che non sia un capolavoro questo lo posso affermare senza paura di essere smentito, il vero problema è che l’intera cultura e storia dei samurai viene in questo film completamente mortificata e scimmiottata. L’introduzione di elementi fantasy, demoni assetati di sangue che ben poco a che fare con la storia come il protagonista Keanu Reeves che sembra capitato per caso all’interno della storia. Se il tentativo era di emulare il filone Wuxiapian (film di arti marziali nel cinema cinese) reso famoso da La tigre e il dragone, La foresta dei pugnali volanti e Hero il tentativo è miseramente fallito.

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