Fondazione 1×01 – 1×02 – 1×03

Non ho mai letto il ciclo della Fondazione di Isaac Asimov anche se ne ho sempre riconosciuto il grande valore, inoltre lui è stato quello che mi ha introdotto al genere fantascientifico in quanto ho iniziato a leggere un suo saggio nel 1993, lui era morto da 1 anno e vennero pubblicati parecchi suoi scritti,  Tra questi lessi Dai confini dello spazio. Riflessioni sulle meraviglie della scienza. Ricordo che mi piacque talmente tanto che trovai un’altro suo libro ma neanche questo era di fantascienza bensì un giallo, genere che piaceva molto al professore, era il primo libro dei libri dedicati al club dei vedovi neri, I racconti dei Vedovi Neri. Naturalmente lo divorai e da questo passai a romanzi come La fine dell’eternità, Neanche gli dei, Nemesis che trovai meravigliosi.
Poi però passai ad altri scrittori ma mi rimase sempre il rammarico di leggere l’intero ciclo della Fondazione.
E adesso dopo tanti anni esce una serie tv su questa mastodontica serie di libri e nello stesso mese nel quale anche Dune esce al cinema, si tratta forse di un ritorno della Fantascienza?
genere che in Italia è snobbato dai cosiddetti intellettuali che snobbano la letteratura di genere.
Questa prima stagione sarà composta da 10 episodi ed è stata prodotta da Apple tv ed è semplicemente meravigliosa, ne parlo dopo aver visto 3 episodi:

ep. 1 La pace dell’imperatore
ep. 2 Prepararsi a vivere
ep. 3 Il fantasma del matematico

La serie tv è come detto di altissimo livello, regia, fotografia, spettacolari ambientazioni senza però che si pensi a un grande abuso di CGI. La parola è “maestosa” termine che ho adoperato anche per Dune e come per Dune io credo che questa serie
sarà capace di ridefinire gli standard qualitativi delle future produzioni in questo caso televisive.
Ma la cosa più sbalorditiva è stata detta dallo sceneggiatore e showrunner David Goyer:

 Il pubblico sta cambiando. Il modo in cui consumiamo le storie sta cambiando. Game of Thrones è stato davvero il primo di questi grandi e giganteschi spettacoli basati su romanzi, e ora con Foundation possiamo raccontare la storia, si spera, nel corso di 80 episodi, 80 ore, invece di cercare di condensare tutto in due o tre ore per un singolo film.

Speriamo che sia così, che la serie tv possa avere il successo che merita e che si possa realizzare quanto detto da Goyer.

 

Dal punto di vista letterario, il “Ciclo delle Fondazioni” di Asimov prese il via tra il 1951 e il 1953 con una trilogia. A trent’anni di distanza nel 1982 e 1986, Asimov scrisse altri 2 romanzi cronologicamente successivi e infine nell’88 e nel 93 altri 2 che si posizionavano invece cronologicamente prima del ciclo originario degli anni 50. Da quanto si vede nei trailer sembrerebbe che la serie prenda liberamente spunto dall’incipit della prima originaria trilogia. Opportuno a questo punto una breve premessa su quale sia il contesto letterario. L’immenso impero galattico governa da migliaia di anni su centinaia e centinaia di mondi abitati da milioni di miliardi di esseri umani; con forme a volte benevoli, a volte autoritarie, a volte tiranniche, ma sempre fonte di ordine e pace. Uno studioso, Hari Seldon, tramite formule matematiche ricavate da una nuova scienza da lui inventata, la “psicostoriografia” che studia i comportamenti umani e ricava proiezioni su evoluzioni future (un mix di sociologia/psicologia/storia/matematica), ne prevede – a dispetto di tutti – l’imminente rovina. Da tale crollo, afferma Seldon, ne deriverebbero poi 30.000 anni di anarchia, disordine e guerre galattiche, prima che possa sorgere un nuovo impero a riportare la pace. Per tali affermazioni, che gli valgono il soprannome di “cassandra Seldon”, viene accusato di tradimento e sottoposto a un processo. Nel corso delle udienze Seldon, alla luce dei suoi calcoli matematici, ribadirà l’inevitabilità del crollo dell’impero… ma prospetterà anche la possibilità di ridurre a soli 1000 anni, anziché 30.000, “l’interregno di disordine” che ne seguirebbe. La soluzione che apparentemente propone è il completamento, da parte dei suoi accoliti che già hanno avviato l’opera, di un’enorme “Enciclopedia galattica” che racchiuda e preservi tutto il sapere umano che nei futuri anni di turbolenza rischierebbe di andare perduto. Per quanto non creduto dalle autorità imperiali queste, al fine di evitare ripercussioni o disordini, decidono di esiliare le migliaia di collaboratori dello scienziato sul lontano e periferico pianeta Terminus (la futura “Fondazione”) dove, se vorranno, potranno ultimare la loro opera. Seldon, ormai vecchio e malato, rimarrà invece sul Mondo capitale (Trantor) pienamente pago di aver avviato il suo ben più articolato progetto (“Piano Seldon”). Ad alcuni collaboratori, accennerà anche il proposito di creare una “Seconda Fondazione” posta al “lato opposto della galassia”. Da questa premessa prende il via la storica trilogia. Nei primi 2 romanzi viene seguita l’evoluzione della Fondazione Terminus, che da lontano assiste al graduale collasso dell’impero centrale e nell’arco di due secoli – grazie alla guida di forti personalità, un notevole sviluppo tecnologico, accordi commerciali, abili mosse politiche, vittoriose guerre difensive – getta le basi per la rinascita di un nuovo ordine galattico entro i tempi previsti da Seldon. Ma dopo questi due secoli la Fondazione si troverà, a un certo punto della sua storia, ad affrontare una crisi tale che metterà in discussione l’intero percorso avviato. Ciò indurrà alcuni, con un misto di speranza e di timore, a mettersi alla ricerca della fantomatica “Seconda Fondazione” (eventi narrati nel terzo libro) della quale peraltro nessuno crede all’esistenza e di cui nessuno conosce l’ubicazione salvo la generica frase detta secoli prima dal grande studioso…

N.B. Per il Ciclo delle FondazioniIsaac Asimov si era ispirato alla monumentale opera storica di Edward Gibbon “Declino e caduta dell’impero romano”.

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